Trentodoc, l'ascesa di Altemasi: produzione decuplicata in dieci anni (2024)

Il boom degli spumanti coinvolge tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Sudafrica come è emerso anche a Vinitaly, nelle varie masterclass dedicate agli sparkling. Ma quando si parla di bollicine, le italiane – insieme con le francesi - hanno ben pochi rivali. Del resto, la tipologia spumanti è l’unica che continua a crescere: un recente studio Ismea-Uiv mostra come nel 2023 rispetto a 5 anni prima,la categoria sia cresciuta del 19%, con 139 milioni di bottiglie vendute nel canale grande distribuzione e retail lo scorso anno. Una tendenza che vola anche all'estero, con la tipologia sparkling che ha visto triplicare le proprie quote di mercato negli ultimi 10 anni. A differenza dello champagne, le cui vendite nello stesso periodo sono scese del 38%. E se il metodo charmat affascina i wine lover, è il metodo classico a conquistare i palati più esigenti.

Trentodoc, l'ascesa di Altemasi: produzione decuplicata in dieci anni (1)

Tra i casi italiani di maggior successo c’è il Trentodoc: lo scorso anno nella denominazione sono state prodotte 12,8 milioni di bottiglie con un fatturato di 185 milioni. E dal 2010 ad oggi, l’area della doc ha visto raddoppiare la produzione: lo stesso risultato è stato registrato all’interno del mondo Cavit, storico consorzio trentino che riunisce undici cantine sociali del territorio, collegate ad oltre 5.250 viticoltori che coltivano circa 6300 ettari di vigneto, con otto agronomi Cavit che controllano le vigne insieme ai colleghi delle singole cantine.

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Fiore all’occhiello della produzione di Cavit è la cantina Altemasi, simbolo di ricerca, qualità ed eleganza (i vigneti vanno dai 450 ai 750 metri di altitudine): un brand che, come sottolinea il direttore generaledi Cavit, Enrico Zanoni, in 10 anni ha decuplicato la produzione, passando da 100mila bottiglie a quasi un milione. Molto richieste nel Nord Italia, le bolle Altemasi stanno crescendo anche nel Centro-Sud.

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Il Gruppo Cavit - che in tutto produce 60 milioni di bottiglie - a Vinitaly ha portato il nuovo Altemasi Trentodoc Gran Cuvée, presentato in anteprima a Milano presso il ristorante stellatoSadler dello chef Claudio Sadler. Protagonista in purezza della nuova etichetta è lo Chardonnay, in una cuvée che mette insieme tre annate distinte e che viene prodotta in circa 6mila bottiglie: la 2018, la 2019 e la 2020. Ogni vintage porta con sé una storia unica, modellata dalle variazioni climatiche e dallo scorrere delle stagioni. Il progetto è nato nel 2017 dallo storico enologo della Cantina, Paolo Turra, per celebrare proprio il carattere del vitignoicona del Trentodoc. Ogni annata viene vinificata e conservata in legno durante il primo anno, per conferire armonia e complessità; nel secondo anno subisce un affinamento in acciaio, che dona freschezza;infine, viene matura in cementoun ulteriore anno, per acquisirelongevità.

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diRedazione

Un prodotto frutto di una lunga ricerca, pensato anche per gli abbinamenti con l’alta cucina, come hanno mostrato i pairing ideati da Sadler per l’occasione, a partire dai "Piccoli canederli leggermente affumicati con spezzatino d'astice" fino al"Black code con salsa coreana". La Gran Cuvée rappresenta la ciliegina sulla torta della produzione Altemasi, ma il prodotto traino resta il millesimato Brut Blanc de Blancs. Un successo che conferma il fatto che, nonostante si parli molto di Pas Dosé (bolle con zucchero inferiore a tre grammi per litro), il consumo, in realtà, premia la tipologia più morbida e flessibile negli abbinamenti a tavola qual è il millesimato Brut: ogni anno se ne producono 800mila bottiglie, a cui si aggiungono 60mila bottiglie delle altre etichette Altemasi. Ammonta invece a 20mila bottiglie invece la produzione di magnum di millesimato, il formato preferito per le grandi occasione e molto richiesto nei wine bar. Il miglior posizionamento all’interno della cantina, invece, se lo sono conquistato le riserve di Pinot Nero e Chardonnay in purezza (a cuisono dedicati 130 ettari di vigna).

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I vigneti su cui Cavit può contare sono molto estesi e vari, questo dona agli spumanti caratteristiche peculiari inconfondibili: si va dalla Valle di Cembra alla Valle Adige (dal Sud di Trento fino al confine con l'Alto Adige), dalla valle dei laghi caratterizzata da suoli glaciali all’Altopiano di Brentonico, nel cuore del Parco del Monte Baldo, fino alle colline di Trento, intorno alla città, con vigneti dai 450 ai 650 metri.“Questo ci permette di attingere alle migliori aree del Trentodoc – dice l’enologo di Cavit, Andrea Faustini – e così riusciamo a fare delle selezioni uniche”.

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